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Come Pulire Un Acquario - Metodi Efficaci

Quando ci si chiede come pulire un acquario, allora si dovrebbe sapere che questa domanda è abbastanza frequente quando ci si decide di approcciarsi e di dedicarsi all’hobby dell’acquariofilia.

Spesso, ciò che più interessa sapere alle persone, è come farlo senza commettere errori, con minor fatica possibile e con risparmio di tempo e denaro.

Altro fattore da tenere assolutamente in considerazione e che si sta per manomettere un ecosistema che al suo interno contiene la vita, che sia essa costituita da pesci, piante, batteri e tutto il resto.

In questa guida tratteremo l’argomento in modo da cercare di non tralasciare nessun passaggio del procedimento, e di far sì che tutto si svolga in maniera efficiente ed efficace.

Come Pulire Un Acquario

Cosa troverai in questo articolo

Perchè pulire un acquario?

La pulizia di un acquario va fatta per vari motivi, e serve a raggiungere vari scopi, come:

  • eliminazione dell’acqua sporca
  • riduzione di materiali organici presenti in maniera eccessiva all’interno della vasca
  • ristabilire i giusti valori dell’acqua
  • dare ai nostri amici pesci un ambiente pulito nel quale vivere e prosperare.

 

Voglio ricordare che è proprio dalla salubrità dell’acqua dell’acquario che dipende la salute dei pesci e delle piante di tutto l’ecosistema.

Preparazione alla pulizia dell’acquario

Prima di procedere alla pulizia dell’acquario occorre procurarsi ed avere a disposizione tutto l’occorrente, per poi non dover andare a cercare nulla in corso d’opera, rischiando di ritardare il procedimento o di sporcare casa.

Gli accessori che sono fondamentali per pulire un acquario sono:

  1. Panni di carta assorbente per varie ed eventuali
  2. Una spugna dedicata esclusivamente all’acquario
  3. Aceto e dischetti struccanti per rimuovere il calcare sui vetri interni
  4. n° 1 secchio per inserimento acqua sporca, le cui dimensioni dovranno essere decise da voi, in base a quante volte vogliate svuotarla e riempirla o in base alla forza che intendiate metterci per spostarla.
  5. n° 1 – 2 taniche o secchi d’acqua pulita, riempite almeno 24 ore prima e lasciate decantare, le cui dimensioni, anche in questo caso, dovranno essere decise in base alla quantità d’acqua che si intende cambiare.


Passiamo adesso a vedere nel pratico come pulire un acquario.

1. Disconnettere le prese elettriche

Il primo step da affrontare se non si intende inserire le mani in acqua con apparecchiature elettriche, senza rimanere folgorati, è quello di disconnettere tutte le prese elettriche, lasciando acceso, se possibile, solamente il filtro.

2. Rimozione alghe dai vetri

Questo secondo passaggio non andrà effettuato sempre, ma solamente in circostanze che lo richiedono davvero.

Nel caso in cui i vetri della vasca siano stati invasi da puntini verdi, che quasi rendono il vetro rovinato ed una visibilità quasi opaca, allora sarà il caso di andare ad agire in merito.

In questo caso andrà bene una spugnetta, che sarà strofinata sulla superficie interna del vetro, (possibilmente evitando di utilizzare la parte abrasiva).

Qualora la spugnetta non bastasse, sarà possibile utilizzare un raschietto per vetri, facilmente reperibile in negozio oppure online per pochi euro.

Per non arrivare mai o quasi a dover affrontare la rimozione delle alghe consiglio di utilizzare un raschietto magnetico da strofinare di tanto in tanto sui vetri per tenerli sempre puliti e prevenire questo fenomeno.

3. Rimozione acqua sporca

Come terzo passaggio da affrontare, abbiamo la rimozione dell’acqua sporca dalla vasca.

Quando parlo di rimozione dell’acqua, in caso di pulizia periodica dell’acquario, intendo la rimozione parziale, e cioè di circa 10 – 20 o 30 % al massimo, a seconda della reale esigenza che l’occasione richiede.

Riguardo questo procedimento è possibile consultare la guida completa su come cambiare l’acqua dell’acquario, messa a disposizione da SoS Acquario, dove viene spiegato nel dettaglio anche quando, come e perché farlo.

Ricorda che questo procedimento coincide in maniera diretta con un altro passaggio fondamentale nella pulizia di un acquario, e cioè 

nella pulizia del fondo dell’acquario.

4. Pulire il fondo dell’acquario

In questo passaggio avremo la risposta alla domanda: “Come pulire il fondo di un acquario?”.

Come detto in precedenza questa situazione è sempre correlata al cambio d’acqua, dato che il tutto avviene tramite un sifone aspirarifiuti, che mentre risucchia l’acqua, fa lo stesso con i rifiuti che stazionano sulla superficie del fondo della vasca.

Questa sporcizia, che sia essa composta da scarti organici, avanzi di cibo o altro, difficilmente potrebbe decomporsi da sola o essere trasformata durante il naturale ciclo dell’azoto.

5. Pulire i vetri dell’acquario dal calcare

Nella maggior parte degli acquari che utilizzano anche in minima parte l’acqua della rete idrica cittadina, cioè quella del rubinetto di casa, uno dei problemi più frequenti è l’accumulo di calcare, che solitamente risulta essere visibile con una linea, o più linee biancastre, in corrispondenza del livello medio della superficie dell’acqua.

Questo fenomeno è maggiormente accentuato se è presente un aeratore attivato che forma le bollicine che esplodono in superficie schizzando i vetri su tutta la superficie.

Per eliminare il calcare ricorriamo ad un trucco semplice ed efficace.

Sempre dopo aver rimosso l’acqua da sostituire, andiamo a bagnare un dischetto struccante con dell’aceto bianco, che sia esso di vino o di mele.

Fatto questo andiamo a passare l’aceto sul calcare, dopodichè lo lasceremo agire per un paio di minuti.

Andiamo a sostituire il dischetto con  un altro ugualmente imbevuto di aceto, e dopo averlo appoggiato sulla parte con il calcare, andiamo a appoggiarci sopra l’unghia, che ci permetterà di raschiar via tutto, senza graffiare il vetro.

Naturalmente andremo a procedere in maniera decisa e soprattutto senza esagerare con la forza, sia per evitare che il dischetto si rompa e sia per evitare che la troppa forza applicata ai vetri possa poi creare altri danni.

6. Pulire il filtro

Quando mi si chiede come pulire il filtro di un acquario, la risposta che vien da sé, è quella di non toccarlo.

Ebbene si, come già accennato più volte in questo blog, il filtro e il cuore pulsante di un acquario, ed è anche la casa delle colonie batteriche che regolano tutto l’ecosistema.

L’unica cosa che va sostituita è la lana di perlon, e le uniche cose che vanno pulite, in caso siano inserite, sono le spugnette, che in questo caso vanno rimosse, pulite e poi reinserite.

Questi due elementi, sporcandosi, oltre che a ridurre il livello ottimale di filtrazione meccanica, potrebbe anche, ad un certo punto, non far passare più l’acqua, andando quindi ad ostruire il suo percorso naturale.

Queste ostruzioni, soprattutto se parliamo di filtri a zainetto (a cascata) o interni, anche se rare, potrebbero far traboccare la sporcizia nella colonna d’acqua, causando problemi davvero fastidiosi.

7. Pulire il termoriscaldatore dell’acquario

Al pari delle altre parti dell’acquario, anche il termostato deve essere pulito.

Solitamente, il problema principale che affligge questo strumento è l’accumulo di calcare, che se diventa eccessivo, potrebbe far sballare la rilevazione della temperatura, facendo sì che questo non riesca più a regolarla nella maniera idonea.

Anche in questo caso, come per la pulizia dei vetri, l’utilizzo di un dischetto e dell’aceto può tornare utile, soprattutto se utilizzati con le stesse modalità descritte in precedenza.

Naturalmente questa procedura non deve essere eseguita sempre, ma solo quando le circostanze lo richiedono.

Come sapere se un acquario è stato pulito bene?

La vera e propria prova del nove, per essere sicuri che un acquario sia stato pulito bene, è sicuramente testare i valori dell’acqua.

A volte, in casi eccezionali si ha la necessità di conoscere i valori dell’acqua che si sono ottenuti dopo la pulizia dell’acquario, magari dopo un fenomeno di qualche tipo che li ha sballati in maniera significativa.

Tra le varie problematiche ci potrebbero essere la proliferazione di batteri, la proliferazione di alghe, o più semplicemente un precedente trattamento con medicinali.

Per essere sicuri del livello di pulizia che si è ottenuto dopo la pulitura dell’acquario, andrebbe fatto un test prima e dopo il procedimento.

Domande frequenti su: “come pulire un acquario”

Solitamente attorno al come pulire un acquario girano anche tante altre domande che potrebbero sembrare banali agli occhi dei più esperti, ma non lo sono affatto se ci si mette nei panni di un principiante che ha paura di fare errori o di recare danni alla vasca o di recare sofferenza alla vita che lo abita.

Qui di seguito andremo a rispondere anche alle domande più semplici.

Come pulire un acquario usato o vecchio?

La procedura per pulire un acquario usato non richiede metodologie particolari.

Innanzi tutto, non avendo a che fare con pesci, piante del quale dobbiamo preoccuparci, tutto diventa più semplice, e ci permette di procedere come meglio vogliamo.

Teniamo sempre presente che un acquario usato, a mio modo di vedere, dovrà essere ripulito di tutto ed andrà fatto maturare nuovamente.

Dovranno essere rimossi fondale, materiale filtrante (nel caso in cui ci fosse in dotazione anche il filtro), e gli arredi.

Consiglio sempre di non utilizzare arredi in materiale sintetico e di rinnovare quelli naturali come i legni vecchi.

Fondamentalmente un acquario usato presenta principalmente problemi di sporcizia e calcare, che possono essere rimossi anche con prodotti classici per i vetri o sgrassatori in caso di sporco più tenace.

Un occhio di riguardo nel caso in cui vengano fornite delle rocce, che andranno pulite utilizzando solamente acqua e una spugnetta pulita, in quanto potrebbero assorbire i prodotti chimici che saranno poi riversati nella colonna d’acqua dopo il loro inserimento.

L’importante è lavare tutto per bene, prima di allestirlo e di iniziare nuovamente il suo ciclo vitale con la maturazione.

Come pulire un acquario con uova?

La pulizia di un acquario con uova al suo interno, (qualora si decidesse di azzardare il procedimento), è esattamente uguale alla procedura classica descritta in questa guida, ad eccezion fatta che per un piccolo particolare: “Le uova”.

Solitamente sconsiglierei del tutto di pulire l’acquario che contiene al suo interno delle uova, in quanto si rischia seriamente di danneggiarle o comprometterne la schiusa.

Soprattutto se queste uova sono depositate sul fondo, allora la pulizia non è assolutamente da prendere in considerazione.

Se invece, le uova sono state depositate in anfratti sicuri, o su foglie abbastanza alte, che non compromettono il procedimento, allora, e solo in casi eccezionali, è possibile procedere con molta calma ed attenzione. Sarebbe anche utile aggiungere un filtro, come ad esempio un pezzetto di calza elastica da donna davanti l’entrata del sifone aspirarifiuti, e cercare di tralasciare le zone nell’immediata vicinanza della nidiata.

Vorrei mettere il focus sul fatto che, solitamente, le uova in un acquario si schiudono in circa 4 – 7 giorni, e che quindi nel 99,9 % dei casi, in loro presenza, il procedimento di pulitura può essere tranquillamente tralasciato.

Come pulire un acquario nuovo?

Un acquario nuovo non richiede alcun trattamento particolare per quanto concerne la pulizia, o almeno non prima di essere messo in funzione e di aver compiuto il ciclo di maturazione.

Dopo di che, il processo di pulizia sarà quello classico spiegato prima.

L’unica cosa da fare quando si acquista un acquario nuovo, è quella di riempirlo d’acqua acqua, per constatare eventuali perdite d’acqua, che possono essere dovute a danni causati dal trasporto, dato che comunque sia, la loro integrità e stabilità, solitamente è testata e garantita dalla casa produttrice.

Al massino passarci uno straccio umido per eliminare eventuale polvere accumulata, che comunque sia, soprattutto se si parla di un prodotto sigillato e ben imballato, sarà del tutto minima se non assente.

Come mantenere un acquario pulito?

Per mantenere un acquario pulito, l’unica soluzione è quella di programmare la manutenzione periodica, che non per forza deve essere smontare tutto e rimontarlo, anzi spesso, con il minor sforzo possibile è possibile raggiungere i risultati migliori.

Innanzitutto, a dispetto di ciò che potrebbe sembrare, vorrei far notare che un acquario grande è molto più facile da gestire di uno piccolo, anzi dirò di più, spesso lo stesso problema che in un acquario grande si risolve da solo, in una piccola vasca potrebbe risultare catastrofico.

Per tanto il primo consiglio che voglio dare è quello di utilizzare acquari che vanno dai 100 litri in su.

Tra i metodi principali che abbiamo per mantenere un acquario pulito abbiamo:

 

  1. Non sovrappopolare la vasca di pesci, in quanto si evita che questi rilascino una grande quantità di scarti organici in acqua.
  2. Inserire delle piante sia a crescita rapida che lenta, le quali aiuteranno a diminuire le sostanze inquinanti, aiutando cos’ anche il ciclo dell’azoto.
  3. Apportare cambi d’acqua periodici, con percentuali del 10 – 20 % ogni 1 – 2 settimane al massimo, che poi vanno commisurati in base alle esigenze effettive della vasca.
  4. Regolare in maniera giusta l’illuminazione in modo che le piante crescano bene, e si evitino proliferazioni indesiderate di alghe.

Conclusioni

Abbiamo visto come pulire un acquario in maniera adeguata, ed aggiunto qualche consiglio per evitare picchi di sporcizia indesiderati.

Per quanto tu possa leggere sull’argomento, sappi che la cura e la giusta gestione sono alla base di un ambiente pulito e salubre nel quale far crescere i nostri pesci.

2 risposte

  1. da un impianto radicale vecchio di ortensia penso di ricavare un accessorio da immergere nell’acquario in quanto i rami vecchi sono cavi e potrebbero favorire la nascita di eventuali avannotti.
    chiedo se il legno di ortensia, che appare solido e compatto una volta scortecciato e sanitizzato è compatibile con la vita dell’acquario che ospita pesci rossi in acqua fredda
    grazie in anticipo e un saluto

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