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Pesce Combattente (Betta Splendens)

Il Pesce Combattente, meglio conosciuto come Betta Splendens, è uno dei pesci più belli e amati in acquariofilia d’acqua dolce.

La sua forma, i suoi colori, ed il suo carattere lo rendono uno dei protagonisti indiscussi di questo hobby.

Questo pesce è sicuramente uno dei primi che viene in mente quando  quando si pensa ad un acquaro.

Molta della sua fama, gira intorno a falsi miti ed alcune mezze verità, che per quanto possibile cercheremo di approfondire in questa guida.

Pesce Combattente (Betta Splendens) - Allevamento E Riproduzione

Cosa troverai in questo articolo

Pesce Combattente

  • Nome comune: Pesce Combattente o Betta Splendens 
  • Famiglia: Osphronemidae
  • Origini: Sud-Est Asiatico
  • Livello nuotata: Medio/alto
  • Aspettativa di vita: 5 anni
  • Dimensioni massime: 6.5 cm
  • Temperatura: 24 – 30 °C
  • Valore PH: 6 – 8
  • Valore GH: 5 – 19
  • Temperamento: Bellicoso
  • Livello cura: Medio

Il Pesce Combattente, è un pesce tropicale d’acqua dolce, che appartenente al sottordine degli Anabantidi o Labirintidi, insieme ad altre specie conosciute in acquariofilia, come Gurami e Pesce paradiso.

La loro particolarità, è quella di avere un apparato respiratorio a forma di labirinto, che permette loro di respirare l’aria al di fuori dell’acqua.

Questa caratteristica gli permette di vivere, o sopravvivere, in situazioni al limite, dove la quantità d’acqua è molto limitata e con una scarsa ossigenazione.

Il suo corpo è affusolato e robusto, provvisti di una pinna dorsale, caudale ed anale, due ventrali e due pettorali.

Esistono circa 70 varietà di Betta Splendens, e non è improbabile che in futuro, a causa degli allevamenti intensivi e dei continui incroci, ne possano venir fuori delle altre.

I colori di questa specie sono tantissimi e dei più disparati

Questi vanno dal rosso, al blu, al rosa, al viola, al giallo e vari gradienti.

Le principali varietà di Pesci Combattenti sono:

  • Combtail
  • Double Tail
  • Halfmoon (e varianti Deltatail, Super Delta, Ultra Delta, Rosetail, Feathertail, Plakat)
  • Halfsun
  • Plakat – (più facili da allevare)
  • Crowntail Plakat
  • Crowntail – (più facili da allevare)
  • Round Tail
  • Spadetail
  • Ventail

Comportamento Pesce Combattente

Il comportamento del Pesce Combattente è una delle particolarità che ha portato la sua fama in ogni angolo del pianeta.

Questo è altamente aggressivo e belligerante sia nei confronti di altri maschi della sua specie, sia verso altri esponenti di altre, a causa della sua indole eccessivamente territoriale, che in origine gli diede la nomea di “Pla Kat”, e cioè “Pesce che morde”.

Questo termine viene utilizzato ancora oggi per indicare gli esemplari a pinne corte.

Tuttavia, in natura difficilmente due maschi di Betta splendens arrivano allo scontro, in quanto si limitano ad affiancarsi e a mostrar, l’uno all’altro le pinne tese, in un atteggiamento minaccioso.

Nella maggior parte dei casi, consci del fatto che lo scontro potrebbe finire male, l’esemplare che capisce di essere meno forte, indietreggia o va via.

Ben diverso è il comportamento delle femmine che possono essere tenute in acquario, in piccoli gruppetti, anche se, a volte tendono a punzecchiarsi o a mordersi a vicenda.

Convivenza e compatibilità con il Pesce Combattente

I Pesci Combattenti non sono animali socievoli, anzi oserei dire che sono proprio asociali.

Per quanto riguarda gli esemplari maschi, e quindi la loro convivenza con altri pesci, soprattutto in acquari specifici per betta, mi rifaccio a quanto detto sopra, e cioè che essendo lui un animale molto territoriale ed aggressivo, quasi sicuramente attaccherà qualsiasi specie gli si presenti davanti.

Comunque si può notare che anche in solitudine, ed in un acquario adeguatamente allestito, questo pesce rimane sempre vispo, giocoso e mostra segni di grande curiosità verso l’ambiente che lo circonda.

Unica possibilità di convivenza e compatibilità con altri animali, sarebbe possibile con dei Gasteropodi (lumache e chioccioline), tenendo presente che molti di loro potrebbero diventare infestanti, oppure delle caridine, che in una vasca da 20 litri ci stanno anche in 4 o 5.

Per quanto riguarda le femmine di Betta Splendens possono vivere anche in piccoli gruppi.

In caso le si volesse inserire in un acquario di comunità, sono abbastanza compatibili con un gruppo della specie Rasbora Heteromorpha, anche se in questo caso, le dimensioni della vasca dovranno essere almeno di 50 – 60 cm.

Le femmine sono compatibili anche con alcune specie di Barbus.

Assolutamente sconsigliata la convivenza con piccoli Caracidi come Neon o Cardinali ed altri, che oltre ad avere bisogno di molto spazio in acqua, potrebbero mordere le pinne svolazzanti dei betta.

Habitat naturale Pesce Combattente

Il Betta Splendens è un pesce originario dei paesi del Sud-Est Asiatico, tra cui Thailandia, Cambogia e Laos, che fanno parte del territorio idrografico del fiume Mekong, corso d’acqua più lungo e più importante dell’Indocina.

Gli ambienti nel quale il nostro amico vive possono essere benissimamente considerati al limite per la vita ittica, almeno per come la conosciamo noi.

Questi luoghi comprendono piane alluvionale, stagni, risaie, canali d’irrigazione e specchi lacustri, che in moltissimi casi non hanno alcun movimento o ricircolo d’acqua e con valori difficilmente raggiungibili in un acquario e soprattutto sconsigliabili.

In molti casi, questi specchi d’acqua, in alcuni periodi dell’anno, rimangono quasi a secco, costringendo il betta splendens in pochi litri se non centilitri, nel quale riescono a sopravvivere fino all’arrivo dei monsoni o comunque di precipitazioni che allargheranno il territorio e li libereranno.

Popolazione dei Pesci Combattenti

La popolazione dei Pesci Combattenti è in continua diminuzione, tanto da entrare nella “Lista Rossa delle specie minacciate dell’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura”, meglio nota come “IUNC Red List”, e classificarla come a rischio intermedio, e quindi vulnerabile.

La causa di questo è da attribuire “come al solito” all’uomo, che ha modificato questi ambienti con la conversione di molte aree in terreni agricoli, costruzione di dighe, e con l’inquinamento derivante da scarichi di industriali, agricoli e domestici.

Betta Splendens IUNC Red List

Allestimento acquario per Pesce Combattente

Ogni acquariofilo sa bene che in questo hobby una delle regole principali è:

“Più grande è l’acquario e meglio il pesce vivrà!!!”

Questo solitamente è vero, ma nel caso di questa specie non è così.

L’allestimento di un acquario per un Pesce Combattente, non può prescindere assolutamente dalla conoscenza del suo habitat naturale, composto da acque per lo più stagnanti, ferme e basse,con spazi molto stretti e fittamente piantumati.

Vasca

Fatta questa precisazione, si dovrebbe considerare l’utilizzo una vasca di 15 – 20 litri al massimo, che abbia possibilmente una colonna d’acqua che sia alta da 10 a 20 cm al massimo.

Un importantissimo elemento da non sottovalutare quando si parla di una vasca allestita per Betta Splendens è il coperchio.

Questo elemento è importante per due motivi fondamentali che andiamo a vedere.

Il primo motivo è che questa specie  appartiene al sottordine dei labirintidi, che quindi di tanto in tanto saliranno in superficie a respirare una boccata d’aria atmosferica.

Nel caso in cuo la temperatura dell’aria risultasse molto più fredda di quella dell’elemento nel quale vivono, questo sbalzo di temperatura potrebbe danneggiare il labirinto  causando gravi danni alla salute del pesce o portarlo addirittura alla morte.

Il secondo motivo è che in natura, i Pesci Combattenti hanno sviluppato una muscolatura tale da saltare da una pozza d’acqua all’altra nei periodi di siccità. Questo accade quando notano che la pozza nel quale vivono si sta esaurendo, e prima che si prosciughi del tutto, preferiscono saltare in un’altra più vicina e più ricca d’acqua.

Questo comportamento a volte potrebbe essere riprodotto in acquario senza alcun motivo specifico, quindi una copertura è utile anche a far sì che questo non accada.

Se non hai da dobe iniziare per creare il tuo acquario, ti consiglio di leggere la guida su come allestire un acqiuario d’acqua dolce.

Piante

É consigliabile sicuramente la scelta di una piantumazione molto fitta, che andrà a creare molte barriere visive, e ad attenuare la luce sul fondo.

A tale scopo sono assolutamente consigliate piante a crescita rapida come:

  • Lysimachia Nummularia
  • Limnophila Sessiflora
  • Ceratophyllum
  • Hyfrophila Polisperma
  • Egeria Densa
  • Hygrophila Corymbosa
  • Rotala Rotundifolia
  • Altre

 

Ben Accette sono anche le piante a crescita lenta e soprattutto le piante galleggianti, ottima per la filtrazione della luce.

Tronchi, rami e radici

Importante è anche la presenza di legni all’interno della vasca, come rami tronchetti o radici.

Questi, che oltre a dare un tocco più realistico all’ambiente, rilasceranno in acqua tannini ed acidi umici che scuriranno l’acqua, ed agiranno, anche se in piccola parte, sul PH, rendendolo più acido.

Tannini ed acidi umici hanno anche altri vantaggi, come un potere antibatterico ed antimicotico, proteggono la mucosa dei pesci, e rafforzano il sistema immunitario, ed in caso di traumi o graffi, aiutano la cicatrizzazione.

Utili per il rilascio di queste sostanze sono anche le foglie di catappa oppure le pignette di ontano, che di acidi umici e tannini sono davvero ricchi.

Naturalmente prima di agire, ti consiglio di approfondire le informazioni su quali sono i legni da inserire in acquario.

Filtrazione

In acquari per Pesci Combattenti è importantissima una buona filtrazione dell’acqua, ma allo stesso tempo il suo movimento deve essere molto lento, o quasi impercettibile, perché come detto prima, i loro ambienti naturali sono costituiti da acque molto ferme o addirittura stagnanti.

Allo stesso tempo deve essere in grado di sopportare il carico organico della vasca.

NO AI BETTA NELLA BOCCIA!!!

Ancora oggi c’è gente che crede che sia una buona idea inserire i Pesci Combattenti in una boccia o in un bicchiere, perché pensa che possa viverci benissimo.

Questa ignoranza è aberrante!!!

É lo è ancor di più quando dicono che sono stati consigliati dal loro negoziante, o che sia proprio lui ad averne in negozio.

Sappiate che per quanto la gente non conosca neanche l’origine di questa credenza, ne ha tanto meno la minima conoscenza di cosa sia un “ecosistema di un acquario”, questi pesci sono destinati a soffrire e poi a morire, grazie ad i nostri amici bocciofili!!!

É vero che il Betta Splendens può vivere in spazi ristretti o al limite, ma ha bisogno di determinati valori dell’acqua e di un’adeguata filtrazione di questa, con la presenza di materiale biologico per l’adeguata formazione di una sana colonia batterica.

Non parliamo poi dell’acqua di rubinetto con le quali sono riempite queste bocce, vasi, ecc.

L’acqua che si trova nelle reti idriche italiane è molto dura, con valori assolutamente non adatti per la vita dei pesci.

In queste situazioni i nostri amici pinnuti andranno incontro a malattie, problemi di corrosione delle pinne, problemi alle mucose.

Tutto ciò porterà a conseguenti scompensi e poi alla morte.

Ottimo lavoro!!! (Sarcastico)

Alimentazione Pesce Combattente

Approcciandosi all’argomento alimentazione del Pesce Combattente non vanno sottovalutati alcuni fattori molto importanti per la sua sopravvivenza in acquario.

Il Betta splendens pur essendo un animale molto forte e resistente, è poco tollerante a diete non corrette.

Da tener presente che questo animale ha uno stomaco molto piccolo, che a causa di cibo sbagliato o in eccesso potrebbe andare incontro a problematiche come occlusione intestinale o obesità, che per un pesce agile come questo non è il massimo.

La dieta dei Pesci Combattenti deve essere varia e non molto grassa.

É preferibile alimentare questa specie con cibo vivo come:

  • Artemia Salina
  • Tubifex
  • Microworms
  • Daphnie
  • Anguillole dell’aceto

 

oppure alimentarle con cibo congelato come:

  • Bloodworms
  • Krill
  • Larve rosse
  • Larve bianche
  • Cyclops

 

Per quanto riguarda il cibo secco lo sconsiglierei non più di una volta a settimana.

Seppur in commercio ce ne sono di ottimi sia dal punto di vista della qualità che dell’apporto nutritivo, questo deve essere solo una piccola parte della dieta, a causa della possibile espansione di questo all’interno dello stomaco del pesce.

Consiglierei anche di integrare l’alimentazione con un pasto a base vegetale, magari solo una volta a settimana, per purificare l’intestino.

Dimorfismo Sessuale

Sul dimorfismo sessuale nei Pesci Combattenti c’è sicuramente da discutere, in quanto in alcuni casi è abbastanza evidente, in altri no.

Prendendo in considerazione due esemplari di sesso opposto ma della stessa varietà, è possibile determinarne il sesso va vari fattori:

  1. La corporatura del maschio è più grande e più slanciata e compressa ai lati, mentre quello della femmina è più piccola e tozza
  2. Il maschio presenta pinne molto più ampie di quelle della femmina, anche se in alcune specie a pinne corte, come il Plakat, questo particolare non è sempre facilmente rilevabile, se non da un occhio attento.
  3. Nel momento in cui il maschio si prepara ad attaccare, spalanca anche le branchie, ed è in questo momento che è possibile notare come una barba fuoriuscire dalla parte inferiore alla bocca.
  4. Visibile nella femmina la presenza dell’organo ovopositore, riconoscibile come un puntino bianco prominente nella parte posteriore della pinna ventrale.
  5. La colorazione molto più accesa nei maschi rispetto alle femmine che spesso hanno colori più vicini a quelli degli esemplari selvatici.

 

In molti casi sarebbe utile aspettare che i due esemplari raggiungano l’età adulta per cogliere molte distinzioni, dato che da piccoli si sono quasi identici.

Riproduzione del Pesce Combattente

Se pur il Pesce Combattente sia un pesce abbastanza facile da allevare per un acquariofilo che abbia nozioni adeguate, la riproduzione è ben altra storia e non certo cosa da tutti.

Far riprodurre il Betta Splendens richiede, oltre che a determinate conoscenze specifiche di questa specie, ed un certo occhio allenato per tutto ciò che avverrà in questa fase, occorre avere anche tanto spazio e vasche e vaschette a volontà.

Queste serviranno in primo luogo per dividere la femmina dal maschio dopo la fecondazione, ed in secondo luogo, per deparare gli avannotti dopo la nascita.

Ebbene si, questi ultimi, una volta cresciuti, andranno ancora suddivisi in gruppi di femmine in poche vasche ed i maschi ognuno nella propria.

Insomma bisogna pensarci bene se non si vuole fare l’allevatore professionista.

1. Preparazione

Innanzi tutto prima di far approcciare gli animali all’atto in sé, occorre preparare tutti gli accessori che serviranno in seguito.

Io consiglio sempre di creare un ambiente riproduttivo esterno agli acquari principali nel quale questi vivono.

Il materiale che servirà per questa fase sarà:

  • Una piccola vaschetta da 2 o 3 litri 
  • Un termoriscaldatore per tenere la temperatura intorno ai 28 – 30 °C
  • Un termometro per controllarla
  • Foglie di catappa, torba o legni che oltre a rilasciare tannini, rendono l’acqua leggermente acida, ed inoltre serviranno da antimuffa per evitare che le uova non fecondate facciano ammuffire anche quelle fecondate.

2. Inserimento in vasca di riproduzione

Una volta riempita la vaschetta per la riproduzione con acqua dell’acquario, e dopo averla allestita con tutti gli accessori, possiamo passare all’inserimento in vasca dei pesci.

Per prima cosa andrebbe inserito il maschio, e solo in un secondo momento un bicchiere trasparente con all’interno la femmina.

Il bicchiere farà da barriera tra i due per tutto il periodo che servirà a capire se il mascio è pronto a ricevere la femmina in acquario.

Quando i tempi saranno maturi, il maschio inizierà a fare delle bolle che si fermeranno in superficie ed andranno a formare il futuro nido dove verranno deposte le uova.

Questo è il segnale che ci fa capire che i due esemplari sono pronti per l’accoppiamento, e quindi si può inserire la femmina in vasca.

ATTENZIONE!!!

“Potrebbe capitare che una volta inserita la femmina in vasca, il maschio potrebbe cacciarla da sotto il nido, il che comporta il dover reinserire nel bicchiere la femmina ed attendere ancora un po’”

3. Accoppiamento e fecondazione

Una volta che la Femmina sarà inserita in vasca, il maschio cercherà di attirarla sorto il nido, dove avverrà quasi una danza tra i due, che si abbracceranno, ed è in questa fase che la femmina deporrà le uova tra le bollicine, ed il maschio le feconderà.

Nel caso in cui le uova non dovessero attaccarsi, e quindi cadere sul fondo, saranno i genitori ad andarle a raccogliere per poi riposizionarle nel nido.

Costruzione nido bolle Pesce Combattente
deposizione e fecondazione uova Pesce Combattente

4. Rimozione dei genitori dalla vasca di riproduzione

Una volta sicuri che sia avvenuta la fecondazione e che tutte le uova siano nel nido, è il momento di togliere sia il maschio che la femmina dalla vasca, e lasciare che la natura faccia il suo corso, assicurandosi solo di togliere quante più uova non fecondate possibile, perchè potrebbero ammuffire, creando problemi anche a quelle buone.

Riguardo questo punto ci sono varie scuole di pensiero, infatti molti allevatori, una volta separata la femmina che potrebbe essere attaccata, preferiscono lasciare il maschio in vasca con le uova, perché per indole farà le seguenti cose:

  1. Resterà a guardia del nido contro eventuali predatori
  2. Mangerà le uova che non sono state fecondate. 
  3. Recuperare gli avannotti che a volte, dopo essere nati, si staccheranno dal nido e scivoleranno sul fondo.

 

Ora vorrei spiegare perché questo metodo, secondo me, è inutile:

  1. Nella nostra vasca da riproduzione l’unico predatore potrebbe essere il maschio.
  2. Dato che le uova non fecondate possono essere separate da quelle buone scompattando il nido con un aeratore, è inutile lasciare nella vasca il maschio, che oltre tutto potrebbe mangiare anche qualche uovo fecondato, riducendo la resa finale
  3. So per esperienza che i piccoli che scivoleranno sul fondo, riusciranno a tornare da soli nel nido

5. Nascita e alimentazione avannotti di Betta Splendens

Schiusa uova avannotti pesce combattente nel nido

Dopo un paio di giorni dalla fecondazione delle uova, gli avannotti di Betta splendens verranno alla luce, e per i primi 2 o 3 giorni rimarranno attaccati al sacco vitellino, dal quale riceveranno nutrimento fino a che questo non si esaurirà, dopodichè inizieranno ad allontanarsi dal nido ed a nuotare in vasca.

Da questo momento in poi potremo iniziare a nutrire noi i piccoli.

Per i primi giorni vanno sfamati esclusivamente con infusori, ricreati in vasca qualche giorno prima inserendo magari del cibo secco lasciato a decomporsi, o comunque le varie ricette, che sono tra l’altro semplicissime da preparare, possono essere facilmente reperite sul web.

Dopo i primi 10 – 15 giorni, si potrà iniziare ad integrare la dieta con il cibo vivo, e nella fattispecie con naupli di Artemia Salina.

Voglio ricordare che quando si tratta di vannotti o piccoli pesci in generale, il cibo va somministrato anche in base alla loro grandezza e quindi alla misura del cibo che possono ingoiare, quindi dopo sirca.

Fatta questa precisazione, possiamo ora capire il momento nel quale è più giusto inserire una particolare varietà di cibo piuttosto che un’altra.

Tra i cibi consigliati in questa fase abbiamo:

  • Moine
  • Chironomus
  • Daphnie
  • Tubifex (cibo abbastanza grasso)
  • Ostracodi
  • Grindal Worms

 

Non va assolutamente considerato il cibo secco o in granuli.

6. Separazione di tutti gli esemplari cresciuti

Una volta che tutti i piccoli raggiungono le iniziano ad assomigliare agli adulti, quindi in una fase sub-adulta, vanno separati, anche perché, soprattutto i maschi cominciano a punzecchiarsi ed a contendersi il cosiddetto ruolo di “Alpha”.

Naturalmente, come detto in precedenza si dovranno avere a disposizione si poche vasche per inserire gruppi di femmine , ed una vasca per ogni maschio.

Utilizzando le tecniche dei grandi allevamenti, è possibile inserire ogni esemplare maschio nella parte inferiore di una bottiglia tagliata a metà, che regolarmente dovrà essere soggetta a cambi d’acqua e a controlli dei valori.

Capirete bene che almeno che non si sia degli allevatori di professione, di lì a poco, tutti questi esemplari andranno venduti o ceduti a causa dell’enorme mole di lavoro e dello spazio che richiederebbero.

Thailandia e Pesci Combattenti

La Thailandia è la patria dei Pesci Combattenti, non a caso questi sono anche conosciuti come “Pesci Siamesi Combattenti”, del vecchio nome con la quale era conosciuto il territorio Thailandese, e cioè “Siam”.

Il Betta è talmente famoso ed amato in questo paese, da essere considerato il pesce nazionele per eccellenza.

In questo paese possiamo trovare gli allevamenti più grandi del mondo, che contano migliaia di esemplari in vasche, bottiglie e contenitori di vario tipo, che poi saranno immessi sul mercato.

Anche gli allevatori sono più bravi, e sul territorio si contano centinaia di vere e proprie “Betta Splendens Farms” dove questa specie viene allevata in maniera intensiva con lo scopo di riprodurre le migliori varietà e possibilmente di crearne delle altre tramite incroci della specie.

Combattimenti dei Pesci Combattenti

combattimento tra Pesci Combattenti

L’allevamento di questa specie è una pratica iniziata in Thailandia, già dall’800, dove questi esemplari venivano utilizzati fondamentalmente nei combattimenti, che poi sono uno dei motivi per il quale il Pesci Combattenti si chiamano così.

ATTENZIONE!!!

Dico “combattimenti” e non “combattimenti clandestini”, perchè in thailandia ed in quel periodo erano perfettamente legali, quindi potevano avvenire senza violare la legge o avere problema alcuno.

Durante questi veri e propri eventi, gli allevatori inserivano due maschi di pesce combattente all’interno di una piccola vasca, aspettando che questi iniziassero a lottare.

questa pratica era ed è ancora molto cruenta in quanto il combattimento terminava in due modi:

  • Con l’evidente resa di uno dei due
  • Con la morte di uno dei due ( cosa che spesso, anche se non accadeva durante l’evento, sarebbe accaduta in seguito alle lesioni o colpi ricevuti durante la lotta.

 

Gli scontri tra Betta Splendens servivano anche a determinare quale pesce era il più forte, per poi poterlo utilizzare come riproduttore per migliorare la genetica dei futuri esemplari.

Conclusioni

Anche in questa guida abbiamo cercato di fare chiarezza sul Pesce Combattente e su vari argomenti come il suo habitat, l’allevamento, la riproduzione e varie curiosità sul tema.

Ho evitato di inserire video di alcun tipo che mostrassero violenza tra esemplari di questa specie, perché, come sono convinto che molte persone intelligenti avrebbero disapprovato questa pratica o ne sarebbero stato negativamente colpiti, sono sicuro che molti, purtroppo, ne sarebbero rimasti affascinati, magari prendendo spunto per compiere azioni simili.

2 risposte

  1. Non in una boccia, ma in 15 litri massimo si, che se non fosse per la geometria e la stessa cosa. E come dire che non va bene tenerlo nella pentola che si fa la pastasciutta, ma va bene nella teglia del pasticcio.

    1. Ciao Tecla,
      il tuo commento è molto simpatico ed anche sensato.
      Vorrei risponderti che, è proprio la geometria della boccia a fare la differenza, infatti contenitori sferici, oltre che a creare problemi alla vista dei pesci, danno anche un senso di disorientamento. Oltretutto, tranne che in rare circostanze, è fuori dubbio che chi possiede una boccia, non si degna neanche lontanamente di dotarla di un sistema filtrante degno.

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