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Filtro per Acquario - Come Funziona e Quale Scegliere

Uno dei problemi principali da affrontare per un acquariofilo neofita in fase di allestimento di un acquario, è sicuramente quale filtro per acquario utilizzare.

Un acquario è un ecosistema vero e proprio ed il filtro è il cuore di questo.

Mi è capitato spesso di sentir dire che un acquario può fare a meno di un filtro semplicemente grazie ad una buona piantumazione.

A mio avviso le piante possono sopperire alla mancanza del filtro fino ad un certo punto.

In questa guida cercherò di affrontare il problema in maniera semplice.

Filtro per acquario

Cosa troverai in questo articolo

Ciclo dell’Azoto

Innanzi tutto, per capire bene a cosa serve un filtro in acquario, andrebbe spiegato cos’è il ciclo dell’azoto.

Comprendere come funziona il ciclo dell’azoto, equivale a capire il perché dell’importanza di un filtro.

All’interno di un acquario, vengono create sostanze di scarto come cibo in decomposizione, feci, foglie marce ed altro.

I batteri nitrificatori trasformano tutte queste sostanze in ammonio ed ammoniaca, poi in nitriti ed infine in nitrati.

Questo procedimento avviene soprattutto nel filtro, dove troviamo la colonia batterica del nostro acquario.

Come Funziona Un Filtro Per Acquario

Il Filtro è strutturato in modo da aspirare l’acqua al suo interno, farla passare attraverso le spugne ed i cilindretti e poi reinserirla di nuovo nella vasca.

Naturalmente questo è un procedimento che avviene tantissime volte nell’arco della giornata, poiché il filtro dovrà restare acceso 24h/24.

Il filtro purifica l’acqua principalmente con tre tipi di filtrazione:

  1. Meccanica 
  2. Biologica
  3. Chimica

1. Filtrazione Meccanica

La filtrazione meccanica avviene con l’utilizzo delle spugne e della lana di perlon.

In molti filtri sul mercato, vengono date in dotazione spugne di vario spessore e grana per permettere una filtrazione a più livelli.

Nel caso queste non fossero presenti basterà inserire la lana di perlon che, a mio avviso, è migliore per capacità filtrante.

2. Filtrazione Biologica

La filtrazione biologica avviene tramite l’utilizzo di cilindretti in ceramica (detti anche cannolicchi), che grazie alla loro struttura molto porosa diventeranno l’habitat naturale dei batteri che popoleranno il nostro acquario.

3. Filtrazione Chimica

La filtrazione chimica avviene tramite l’utilizzo di:

  1. Carboni Attivi – utili per purificare l’acqua da sostanze tossiche, residui di medicinali ed anche per rendere più limpida l’acqua. 
  2. Torba – utile per abbassare il valore del PH, ma dovrebbe essere usato con moderazione e non in contemporanea con i carboni attivi.
  3. Resine – utili per ridurre la presenza in acqua di ammoniaca, silicati, nitrati e fosfati.
  4. Zeolite – utile per ridurre  il livello di ammoniaca in vasca.

ATTENZIONE

Tutte le sostanze che riguardano la filtrazione chimica andrebbero usate occasionalmente e per periodi ridotti, per regolare scompensi abbastanza gravi in acquario.

Assicurati di fare tutto per bene

Filtro Interno

filtro interno acquario

Il filtro interno va posizionato all’interno della vasca.

Solitamente questo viene agganciato su una delle due pareto laterali con dei ganci e supportato da delle ventose.

Questo tipo di filtro contiene al suo interno, oltre alla pompa di aspirazione e gli scomparti per il materiale filtrante, anche una sezione per il termoriscaldatore.

Molto utilizzato da principianti e non, ha come sua pecca più grande quella di occupare una porzione di acquario, rendendolo più piccolo in termini di spazio ed anche esteticamente meno bello.

Filtro Esterno

Filtro esterno acquario

Il filtro esterno va posizionato all’esterno della vasca, solitamente nel mobile/supporto dell’acquario, oppure affianco.

Fondamentalmente questo appare come un secchiello con un coperchio dal quale fuoriescono sia il tubo dal quale verrà aspirata l’acqua e sia quello dal quale l’acqua verrà reinserita nella vasca.

Molto più utilizzato da acquariofili un po’ più esperti, ha il pregio di lasciare libero l’acquario e di non dover mettere le mani in acqua per fare la pulizia.

D’altra parte, questo tipo di filtro ha bisogno di attenzione, perché nel caso di una perdita potrebbe svuotare la vasca, creando non pochi disagi, anche se questa è un’ipotesi molto improbabile, in quanto un filtro di buon marca sarà sicuro al 100%.

Filtro a Zainetto

Sicuramente uno dei miei preferiti in acquari medio/piccoli, il filtro a zainetto (o appendibile) è uno dei più affidabili e sicuri.

Questo apparecchio viene posizionato su un bordo dell’acquario, con una pompa d’aspirazione inserita nella vasca che ricicla l’acqua e la rimette poi all’interno attraverso una piccola cascata.

Il filtro a zainetto è anche molto facile da pulire e non richiede l’inserimento delle mani nella vasca, che come sappiamo, è sempre meglio evitare.

Nella confezione d’acquisto troveremo, molto probabilmente, delle spugne ed altri materiali filtranti in cartucce, che, nel caso in cui decidessimo di utilizzare, una volta esauste, dovremo andare a sostituire con dei ricambi originali o adattabili.

Personalmente io consiglio di rimuoverli e di inserire i cilindretti in ceramica e la lana di perlon.

Manutenzione del filtro in acquario

Dato che, come specificato in precedenza, il filtro è il cuore del nostro acquario, avere un occhio di riguardo per il suo stato di salute, è una pratica da non sottovalutare.

La manutenzione del filtro è un’operazione che richiede accuratezza e regole ben precise, in quanto è il luogo in cui abbiamo la maggior parte di vita batterica che tiene stabile l’equilibrio dell’ecosistema in vasca.

Quando pulire il filtro in acquario?

Sapere quando pulire il filtro è un aspetto di questo hobby che un acquariofilo impara con il tempo, riuscendo a cogliere vari segnali che possono essere carpiti dal filtro stesso.

Un segnale importante è sicuramente il flusso dell’acqua in uscita, infatti se questo si riduce, a volte in maniera importante, vuol dire che qualcosa  ostruisce il suo passaggio, e quindi occorre intervenire.

Come pulire il filtro in acquario?

A seconda della tipologia di filtro che viene utilizzata, la procedura da mettere in pratica e la cura da avere nello spostamento dei materiale è più o meno sempre la stessa.

La delicatezza ed accuratezza da tenere in questa operazione devono essere massime, per non creare shock di nessun tipo alla flora batterica, che se alterata, potrebbe causare danni anche gravi al nostro ecosistema.

Andiamo a vedere ora su quali materiali andare a fare manutenzione e come farlo.

1. Lana di perlon

Tra i primi elementi a sporcarsi e quindi a causare l’intasamento del filtro, troviamo la lana di perlon.

Questa è la prima barriera filtrante, ed anche quelle che trattiene le prime particelle di sporco che entrano nel filtro.

A mio modo di vedere, e facendo fede alla mia esperienza, questo è l’unico tipo di filtraggio meccanico che andrebbe utilizzato, nel senso che è il più completo, in quanto intrappola una grande quantità di particelle di dimensione molto varie.

Naturalmente questo tipo di filtraggio meccanico, andrebbe abbinato ad una grande quantità di materiale filtrante biologico come i cannolicchi.

La lana di perlon, una volta sporca, può essere lavata nell’acqua dell’acquario raccolta in un contenitore a parte e naturalmente in occasione di cambi d’acqua.

Io consiglio di sostituirla con quella nuova, in quanto, se supportata da un bel numero di materiale filtrante biologico, la flora batterica sarà salvaguardata da questo.

2. Spugne

Le spugne, solitamente, vanno inserite al di sotto della lana di perlon.

Queste possono avere varie dimensioni, a seconda di ciò che si intende ottenere, ed a differenza della lana di perlon, le spugne non devono essere sostituite, ma vanno lavate in acqua di acquario, anch’esse in un contenitore separato e in occasione del cambio dell’acqua.

La procedura migliore e di strizzarle fino a quando non smette di uscire lo sporco.

Nei filtri più piccoli, le spugne possono essere utilizzate come l’unico sistema filtrante a disposizione, anche se non so quanto questo possa essere efficace.

3. Cannolicchi

I cannolicchi sono l’unico elemento del filtro che non andrebbe mai sostituito, e questo vale per tutti i materiali deputati alla filtrazione biologica, in quanto, si rischierebbe di fare danni e quindi è meglio evitare.

In alcuni casi, quando le circostanze ne richiedono la sostituzione, consiglio di farlo in maniera graduale, magari durante più cambi d’acqua ed in un tempo non molto breve, per non stressare i batteri e per non privare la vasca di tutta la flora in un colpo solo.

Conclusioni

Abbiamo visto come funziona un filtro per acquario, perché è fondamentale per la vita in vasca, e quale scegliere in base alle proprie esigenze.

Ricorda che il filtro è la parte più importante per il corretto funzionamento dell’ecosistema acquario, quindi non sottovalutare la sua importanza.

2 risposte

  1. Buongiorno a mio avviso per quanto riguarda la lana di pearlon va messa dopo la spugna grossa e quella fine è subito dopo i cannolicchi,funziona alla grande provare per credere. E comunque sovradimensionare il biologico.

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